Filtro Aria

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Claudio Braglia

Giornalista professionista automotive

Frequentava ancora la facoltà di ingegneria quando ha iniziato la sua carriera giornalistica a Motosprint e Autosprint. Successivamente sono arrivate InMoto, Auto, SuperWHEELS, Moto World e alVolante, alcune delle quali ha anche concepito e diretto. La sua passione? Guidare soprattutto in pista e realizzare le prove più complete supportate da rigorosi rilevamenti strumentali.

Tutte le auto (e pure le moto…) ce l’hanno, e per le applicazioni più diffuse non è neppure cambiato più di tanto rispetto a quelli di alcune decine di anni fa: ci riferiamo al caro vecchio filtro aria, che mantiene pulito il flusso gassoso aspirato dal motore, trattenendo le impurità più dannose.

Ha il compito primario di impedire che dai condotti di aspirazione entrino nel motore polvere, polline o insetti (e pure di peggio, se si percorrono strade sterrate…). Particolarmente dannosi elementi come i granelli silicei di sabbia, che alle lunghe possono provocare una sensibile usura di tipo abrasivo e danneggiare il motore se arrivano alle camere di combustione.

 Respira da una “scatola”

Contenuto all’interno della cosiddetta “airbox” (in italiano “scatola dell’aria”), è un involucro in plastica rigida o in abs termoformato, opportunamente dimensionato in funzione dello spazio disponibile nel vano motore. Il Filtro Aria si presenta sotto forma di “pannello” o di “cartuccia”, realizzati su misura per l’airbox, con materiale filtrante permeabile per frenare il meno possibile la colonna d’aria aspirata.

All’interno dell’airbox (che assieme al Filtro stesso assolve pure al compito di ridurre l’altrimenti notevole rumore di aspirazione), vengono posizionate “cartucce” dedicate composte da differenti materiali filtranti.

Un ampio ventaglio di materiali

Fra i più abbordabili e tradizionali, i Filtri Aria in carte speciali porose trattate chimicamente oppure in spugna. Le prime sono accuratamente “plissettate” a zig-zag come i mantici di una fisarmonica, per ottenere la più estesa superficie filtrante (con la minor resistenza al flusso) in rapporto all’ingombro.

L’offerta di materiali è davvero amplissima: ce ne sono a maglia metallica a singolo strato o multistrato, in schiuma di poliuretano ricca di alveoli aperti (che, però, deve essere imbevuta con un olio specifico per trattenere le impurità più piccole), in panno multistrato in cotone o tessuto così come in poliestere in fogli a trama estremamente fitta ripiegati più volte (quando sono richieste performance più elevate). Infine, ci sono anche le fibre sintetiche riciclate, che oltre ai vantaggi in termini di sostenibilità sono in grado di filtrare oltre il 99% delle particelle.

Quando il Filtro Aria si sporca o si intasa…

Se amiamo la nostra auto e desideriamo che duri a lungo, allora nella “manutenzione spicciola e programmata” che possiamo effettuare rapidamente nel nostro garage, va incluso il controllo del Filtro Aria: a intervalli di 15.000 km o almeno una volta l’anno, specie se si percorrono spesso strade polverose.

Un filtro dell’aria sporco impatta negativamente sulle prestazioni del motore, provocando usura dei componenti e aumentando i consumi di carburante, perché il flusso d’aria ridotto non permette una combustione efficiente. Fra i sintomi, difficoltà di avviamento, perdita di potenza per il ridotto flusso d’aria che arriva al motore e risposta ritardata all’acceleratore.

Non sempre conviene pulirlo

In caso di Filtro Aria molto sporco, ne sconsigliamo la pulizia mediante aria compressa, poiché si rischia di forzare le microparticelle in profondità nell’elemento filtrante, favorendone l’intasamento o rischiando persino di romperlo.

Per garantire il massimo dell’affidabilità al proprio motore, in caso di filtro sporco o intasato, è bene optare per la sostituzione dell’elemento filtrante (visto anche il ridotto costo: in media da 10 a 50 euro) anche prima dei tempi previsti dalla Casa.